Antropologia e Sociologia

MONOGRAFIE E MANUALI


Sophia Rose Arjana. (2018). Veiled Superheroes: Islam, Feminism, and Popular Culture. Londra: Lexington Books.

Attraverso esempi di produzioni conosciute a livello globale, l'autrice mostra come il personaggio femminile musulmano viene impiegato nella cultura popolare evidenziando l'esperienza reale delle donne musulmane e delle diverse sfide con cui si dveono confrontare al giorno d'oggi. Un'opera che coniuga gli studi di genere con quelli sulla religione e sulla cultura popolare.


Carlo Capello. (2008). Le prigioni invisibili. Etnografia multisituata della migrazione marocchina. Milano: FrancoAngeli Editore.

Il libro offre una visione di ampio respiro, approfondita e sensibile, circa le questioni politiche e di potere legate alla migrazione marocchina, che ormai a molti anni interess al'Italia. Basandosi su una prolungata esperienza sul campo a Torino, Casablanca e Khouribga, l'autore mette in luce i rapporti tra le condizioni di vita in Marocco, i desideri migratori dei giovani marocchini e la cultura d'esilio ed esamina le contraddizioni dell'esperienza migratoria nel contesto torinese, concentrandosi sui processi di costruzione comunitaria e sui rapporti con il mondo del lavoro.


Gaetano Berruto & Massimo Cerruti. (2018). Manuale di Sociolinguistica. Torino: Utet.

Il manuale fornisce una presentazione dei principali temi, categorie, metodi e modelli teorici che sono stati sviluppati nello studio dei rapporti fra lingua e società. Il fine essenziale è quello di fornire una conoscenza solida e, per quanto possibile, aggiornata delle acquisizioni della disciplina, con particolare attenzione ai due grandi campi tradizionali della sociolinguistica: la variazione delle lingue in relazione a fattori sociali e la posizione di sistemi linguistici nelle società.


Lorenzo Fe & Mohamed Hossny. (2012). (a cura di). In ogni strada, voci di rivoluzione dal Cairo. Milano: Agenzia X.

Con un libro di e da battaglia, il cui scopo è quello di creare connessioni tra i movimenti del Mediterraneo, gli autori raccontano i giorni di lotta della rivoluzione egiziana vissuti in prima persona, esponendo il punto di vista dei due principali gruppi di alleanza rivoluzionaria: i gruppi giovanili urbani e il movimento operaio.


David Machin & Theo Van Leeuwen. (2006). Global Media Discourse: A Critical Introduction. Londra: Taylor & Francis.

Il volume presenta un'introduzione molto ampia sulla storia e sulla teoria della comunicazione mediatica globale. Tuttavia, al suo interno, vengono presi in considerazione e analizzati casi specifici relativi al fenomeno della comunicazione di massa provenienti da diverse realtà, tra le quali quella del mondo arabo.


Paola Caridi. (2007). Arabi invisibili, Catalogo ragionato degli arabi che non conosciamo. Quelli che non fanno i terroristi. Milano: Feltrinelli.

Paola Caridi, giornalista, pubblica il libro con lo scopo di smontare gli stereotipi che da sempre caratterizzano la rappresentazione dell'arabo nell'immaginario "occidentale"; stereotipi di un mondo arabo indifferenziato, che ignorano l'esistenza di una realtà variegata ed estremamente sfaccettata.


Annamaria Rivera. (2012). Il fuoco della rivolta: torce umane dal Maghreb all'Europa. Bari: Edizioni Dedalo.

Analisi socio-antropologica sul fenomeno delle autoimmolazioni, pubbliche e di protesta. Partendo dal suicidio col fuoco di Mohamed Bouazizi in Tunisia, che aveva scatenato la rivoluzione e rovesciato la dittatura di Ben Ali e che fu il nodo fondamentale dello sviluppo della primavera araba, Rivera traccia il percorso di queste ondate suicidogene che caratterizzano la realtà del conflitto sociale di alcuni Paesi del Mediterrano. L'autrice, inoltre, approfondisce le origini dell'uso del termine harraga.


ARTICOLI


Dalila Rehab. (2015). The Orientalist, the Patriarch and the Veil: Shattering The Stereotype of the Middle-Eastern Woman through Contemporary Art. Proquest: California University Press.

L'articolo esamina i ruoli giocati da Orientalismo e sistema patriarcale mediorientale nel creare gli stereotipi moderni sul velo. L'autrice prosegue poi presentando diverse artiste arabe che con i loro lavori hanno capovolto gli stessi stereotipi, usando il proprio velo come mezzo espressivo.