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Opera vincitrice di Miriam Zatari: concorso "Calendario di Tunisi" dell'Istituto italiano di cultura di Tunisi

Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle

che m'avea di paura il cor compunto,

guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta

che mena dritto altrui per ogne calle.

Inferno I, 13-18


ولكن عندما بلغت أسفل كثيب

ينتهي عنده ذلك الوادي

،الذي غمر بالخوف قلبي

نظرت إلى الأعلى ورأيت كلا كش َحيه

مكسّوين من قبل بشعاع الكوكب

الذي يقود كل واحد باستقامة في

جميع ال ّدروب

الجحيم I – 13-18



"Per Palestina" di Miriam Zatari

Poesia di Hanan Makhloufi


Palestina

i tuoi figli non puoi contarli

tu che sei madre di tutte le madri

culla di ogni cultura

richiami a te i tuoi figli

che non puoi contare

e su cui non puoi contare

Palestina

madre di tutte le madri

il tuo grido si ripete nel tempo

e non conosci minuti e non conosci ore

perché misuri gli anni

in corpi seppelliti

e bombe incassate

Palestina

terra di tutti

ma degna di pochi

il tuo popolo si alza per te

a ogni ulivo ferito

a ogni bambino caduto

a ogni casa sottratta

Palestina

il tuo oppressore

da anni tenta di cancellarti

ma tu fiera ti rialzi

e non sai sparire dalla nostra memoria

perché la tua esistenza

è più reale e viva della nostra

“che viviamo sicuri nelle nostre tiepide case”

Palestina

come figlia tua

più che di mia madre

la mia voce alzerò

affinché tutti conoscano

affinché tutti sentano

le parole che ti hanno rubato

la terra che ti hanno sottratto

i figli che ti hanno ucciso.

Palestina

alzerò per te un ramo d’olivo

ogni giorno

perché la tua terra ti ritorni

perché la tua voce non si spezzi

perché i tuoi figli

non si sentano più stranieri nella tua terra.



Dal mio cuore, pace a Beirut
Tavola di Paola de Ruggieri realizzata in seguito all'esplosione nel porto della città di Beirut il 4 agosto 2020. Nel disegno, il rosso della bandiera libanese è sbiadito, come segno di rispetto verso la sofferenza del Paese, mentre il cedro raffigurato nel centro, simbolo del Libano, è ricco di fronde in rappresentazione della forte vitalità dei libanesi.
Il cedro sovrasta la nube provocata dall'esplosione e le sue radici la trattengono. Sotto, come in una morsa, la stringe il verso di una famosa canzone di
Fayrūz, la più nota cantante del paese: Min qalbī salām li-Bayrūt, “Dal mio cuore, pace a Beirut”. Lo stesso verso, ripetuto nelle principali lingue del mondo, abbraccia il cedro a mo’ di cornice.

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